Premessa
“Ovvero ciò che vorrei aver passato ai bambini nel corso della lavorazione dello spettacolo”
Libri che parlano, libri che fanno sognare, libri che inducono a non accontentarsi della realtà così come si presenta ad una prima visione.
Sogni che interpretano una realtà che non riescono a trasformare.
Parole che sfuggono alle spiegazioni del razionale, che vorticano nelle teste di chi accetta di credere fermamente e cocciutamente in un ideale anche se anacronistico e dichiarato perdente.
Insomma un Don Chisciotte metafora di un nostalgico utopista.
Primo quadro
Appassionato lettore di libri, Don Chisciotte sogna eroiche gesta e nobili imprese, si immagina innamorato di una dama tanto perfetta, quanto immaginaria che egli incontrerà solo in fuggevoli visioni.
Sancio Pancia, il suo fido servitore, invece si appassiona solo ai polli, preferibilmente da mangiare!
Entusiasta, Don Chisciotte prende la decisione di partire , in veste di cavaliere errante, alla ricerca di avventure, ed ecco il suo fido servitore trasformarsi in fidato, ma svogliato scudiero.
Secondo Quadro
Nella piazza di un paese si allestisce il mercato, ed alla sua prima uscita pubblica Don Chisciotte viene subito deriso e sbeffeggiato per le sue balzane idee cavalleresche.
Don Chiscotte osservando una coppia di giovani che amoreggia spensierata inseguendo la visione della sua amata Dulcinea, interpreta la scena come una aggressione e di conseguenza interviene alla difesa della giovane " minacciata" .
Passata la visione, si rivela il pasticcio, e sfuma l'eroismo dell'azione intrapresa.
Terzo quadro
Nella stessa piazza, sgombrato il mercato, si attende l'arrivo dei toreri per lo svolgersi della corrida nelle strade del paese. Toro e torero si fronteggiano con passione ma agli occhi del nostro eroe, il torero appare come un povero viandante minacciato nientemeno che da un drago!
Inevitabile l'intervento di Don Chisciotte, ma la sua fortunosa vittoria si trasforma in una fuga precipitosa, quando toreri e popolo esprimono vivace disapprovazione per l'interruzione dello spettacolo.
Quarto quadro
Un po’ amareggiato Don Chisciotte si allontana dal paese e sulla strada incontra un Capitano del Re, che guida verso le prigioni un gruppo di prigionieri e condannati; il nostro sognatore pensa di trovarsi davanti ad un negriero che conduce dei poveri schiavi ed inevitabilmente si sente chiamato ad intervenire.
Non sarà la sua abilità di improvvisato guerriero ma la sete di libertà dei prigionieri a determinare la fuga del Capitano, avveuta la quale i galeotti liberati ripagano Don Chisciotte con una granarola di sassate lasciandolo pesto al suolo
Quinto quadro
Don Chisciotte pieno delle sue fantasie, continua ad attribuire significati particolari alla realtà, e interpreta il nuvolone di polvere, causato da un gregge in cammino, come il segno evidente di una battaglia tra Crociati e infedeli saraceni .
L’epilogo della battaglia a cui partecipa animatamente è ancora una volta simile a quelli precedenti: il nostro eroe ingiuriato e percosso da un povero pastore malmenato il cui gregge era andato disperso.
Sesto quadro
La giornata assai faticosa si sta per concludere, ed i nostri amici si accampano in una radura, ma ecco che una carovana di nomadi sceglie come accampamento lo stesso luogo.
Don Chisciotte curioso, crede di vedere nel capo del clan una sorta di principe e di conseguenza si fa avanti offredo i suoi servigi di cavaliere errante; il capo gitano approfitta di tanta ingenuità e rovescia l'onore, nominandolo pomposamente " Re dei Gitani", e organizzando una festa in suo onore.
Settimo quadro
Ma le visioni continuano a tormentare Don Chisciotte tanto da fargli vedere mulini animati, alberi-mostro, fantasmi e spade volanti.
Questa avventura si concluderà con una brutta botta in testa che lo porta letteralmente nel mondo dei sogni, dove il moltiplicarsi dell'immagine della sua amata lo tormenterà facendo vacillare la sua fedeltà all’ideale.
Ottavo quadro
La mattina dopo la corte di un duca attraversa quel bosco imbattendosi nel piccolo bivacco, questa volta è Sancio Pancia che, contagiato dall'entusiasmo del padrone a non arrendersi alle sconfitte, lo spinge all'azione. Don Chisciotte mostra reticenza fino a quando non intravede tra le dame del duca la Sua Dulcinea alla quale si presenta speranzoso; la visione oramai si mescola alla realtà e il duca comincia ad intuire la natura idealista del viandante. Viene così organizzato uno scherzo e viene travestita da guerriero mascherato nientemeno che la Dama del Duca che sfida in duello e sconfigge lo stanco Don Chisciotte.
Lo scherzo, sicuramente ben riuscito, lascia il nostro eroe completamente avvilito circondato da un’ilarità generale.
Finale
Un triste ritorno a casa, dove nessun libro, argomento o stimolo sembrano servire a ridare vita e gioia al sognatore sconfitto ……… ma …….. non vi piacerebbe rivedere il nostro eroe, tornare alla sua natura idealistica , ripartire speranzoso e ridare così valore ai suoi amati libri ?